22 ottobre 1609

Nonostante la crisi economica che afflisse l’Italia durante il XVII secolo, l’arte rimase un punto fermo degli investimenti della Chiesa. Destinata ad un ruolo decisamente più educativo e aperta ad un pubblico più ampio, l’arte del Seicento fa dell’emotività e del coinvolgimento due termini chiave. Ovviamente, gli autori – oltre che per passione – dipingevano per profitto, talvolta condividendo la stessa piazza e cercando di accaparrarsi le commissioni più prestigiose e i lavori più remunerativi. Come grandi brand contemporanei, gli artisti di allora si spartivano un mercato fatto di domanda e offerta e il parallelismo, seppur azzardato, ci permette di intuire il meccanismo per il quale nomi come Caravaggio, Reni, Vermeer, Rembrandt, de Zurbarán, Artemisia Gentileschi ed altri siano noti a tutti nel panorama degli appassionati e studiosi di storia dell’arte e perché altri minori (per diverse ragioni) non lo sono.

Delimitando il discorso alla sola Roma, ad esempio, oltre ai già citati celeberrimi Caravaggio e Guido Reni, diversi altri artisti si affaccendavano tra affreschi e decorazioni. Eppure, di un’artista come Vespasiano Strada, autore dell’opera di oggi, si era arrivati a ritenerlo scomparso durante il pontificato di Sisto V; fortunatamente, oltre a ciò che ha realizzato, di lui ci rimane anche un documento relativo ad un compenso di 12 scudi datato 22 ottobre 1609. Quello dello Strada è solo uno dei molti nomi che popolano il circoscritto e vivissimo panorama romano: Francesco Vanni, Andrea Lilio, Giovanni Zanna e Vespasiano Strada sono stati protagonisti minori di quel mercato seicentesco di pittori di professione di cui oggi conosciamo scudi e arte.

Questo mercato dell’arte seicentesca, fu conseguenza di un profondo cambiamento socio-culturale, dove, dopo la crisi che colpisce la chiesa, il sentimento religioso acquisì un ruolo sempre più importante, ed è, proprio di questo clima culturale che ci parla opera d’oggi, la cui riflessione rappresenta. Anche se non è considerato un capolavoro, o forse proprio per quello, il quadro di Vespasiano esalta la caratteristica principale dell’arte barocca che è la spiritualità. “Nulla può essere migliore dell’immagine per sollevare i nostri sentimenti, né svegliare qualcosa di così sottile nella nostra anima”, scriveva cardinale Paleotti nel suo Discorso intorno alle immagini sacre e profane. Secondo lui, la funzione principale di una raffigurazione visiva sarebbe trasmettere il messaggio, il quale, avendo un potere di comunicazione più forte, si mostra come superiore rispetto a quello verbale. Arriviamo, dunque, all’idea di compassio, ovvero, una specie di empatia che l’osservatore dovrebbe sentire di fronte ad un dipinto religioso.

Quel risvegliare i sentimenti religiosi divenne il requisito così imprescindibile che definì l’intero concetto dell’arte barocca, ma non solo. Il bisogno della chiesa di esprimere e recuperare il proprio potere ci lascia un’arte dettata dal suo assolutismo e, di conseguenza, viene interpretata come la prima apparizione dell’arte per le masse, il primo tentativo di creare una cultura di massa che, ovviamente, gravita intorno alla Chiesa cattolica. Qui, per la prima volta possiamo parlare di una propaganda mediatica, dove l’arte diventa mezzo di propagazione del meccanismo ecclesiastico, il quale richiedeva moltissimi pittori per risvegliare una specie di ammirazione e riportare gli osservatori alla vera fede. Alcuni di loro spostarono i confini ed elevarono l’arte del barocco ad un livello superiore, mentre gli altri, come l’autore dell’opera di oggi, ci aprono nuovi orizzonti per completare il quadro del periodo seicentesco.

Rappresentazione di un santo spagnolo, San Diego di Alcalà, apre tantissimi nuovi temi e ci mostra la complessità nascosta anche nello studio di cosiddetti artisti minori. Non solo l’importanza dell’iconografia come un mezzo per trasmettere il messaggio ai fedeli, non solo i dettagli legati al committente e alla cappella dove il quadro si trova, ma la storia del santo stesso diventa il punto di partenza per le varie interpretazioni.  Rivelando il legame tra Chiesa cattolica e il suo nuovo alleato, la Spagna, mette in evidenza non solo l’importanza del contesto storico, ma anche degli ordini religiosi per l’arte barocca. Da qui, i collegamenti potrebbero portarci in varie direzioni, ma, quelle saranno parte di un altro articolo…

 

Vespasiano Strada
San Diego d’Alcalà guarisce un ossesso
1610-1615
Affresco
Roma, Chiesa di Santa Maria in Aracoeli, navata destra, settima cappella, parete laterale

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